Dopo aver parlato di Campobasso, torniamo nel Molise per scoprire una città tanto antica quanto affascinante: Isernia.
Immersa nella natura, a ridosso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Isernia porta i segni di millenni di storia e custodisce testimonianze uniche del passato.
Il nostro viaggio nel tempo inizia con il giacimento paleolitico più antico d’Europa dove sono stati rinvenuti reperti archeologici riconducibili ad insediamenti umani datati più di 700.000 anni fa.
Proseguendo tra le sue vie, si scoprono antiche tradizioni che affondano le radici in epoche lontane fino a ritrovare le usanze di un Molise ricco di eccellenze.
Tra queste spicca l’arte del tombolo, una lavorazione artigianale che a Isernia ha origini antiche e che ancora oggi viene tramandata di generazione in generazione.
Il dentino di Isernia: 600.000 anni di storia
Un elemento che rende Isernia un luogo di grande interesse storico è il suo straordinario sito archeologico paleolitico, uno dei più antichi d’Europa, conosciuto anche come la Pineta d’Isernia. Scoperto negli anni ’70, questo giacimento ha portato alla luce importanti reperti, tra cui strumenti di pietra e resti animali, a testimonianza della presenza umana su queste terre già 700.000 anni fa.
Tra le scoperte più affascinanti spicca il dente da latte di un piccolo ominide, ritrovato nel 2014, risalente a circa 600.000 anni fa.
Si tratta del più antico resto umano mai trovato in Italia e unico nel suo genere in quanto mostra caratteristiche non rinvenibili in altre parti d’Europa.
La scoperta del dentino ha fornito prove concrete della presenza di esseri umani nel centro Italia in un periodo molto remoto. Questo conferma che l’area di Isernia, e più in generale il Molise, era abitata in un’epoca in cui la presenza umana era rara e distribuita in poche aree del continente.
Il sito archeologico ha inoltre restituito una vastissima quantità di reperti che lo rendono uno dei più importanti giacimenti paleolitici in Europa.
I ritrovamenti di utensili in pietra, ossa di animali preistorici, tra cui elefanti, rinoceronti, bisonti e ippopotami, evidenze di strutture di accampamenti e focolari, strumenti per la lavorazione dei materiali, offrono un quadro completo delle abitudini di vita e delle strategie di sopravvivenza dei primi abitanti di Isernia, fornendo preziose informazioni sul modo in cui
interagivano con l’ambiente e su come si adattavano ai cambiamenti climatici e alle risorse disponibili.
La Fontana Fraterna: un enigmatico intreccio di stili e storia
La Fontana Fraterna è uno dei simboli più rappresentativi di Isernia e uno dei suoi monumenti più affascinanti, senza dubbio il più misterioso, poiché le sue origini, la sua storia e le trasformazioni architettoniche nel corso del tempo rimangono avvolte da un’incertezza che ne accresce il fascino.
Non esiste una documentazione certa sull’origine di questo nome; alcuni ipotizzano un collegamento con la confraternita religiosa istituita nel 1289 da Pietro Angelerio, il futuro papa Celestino V., altri con la sua funzione di luogo di ritrovo e di scambio per la comunità.
La fontana sembra non appartenere a un’epoca storica specifica, ma attraverso la varietà degli elementi che la costituiscono, rappresenta una testimonianza dei numerosi periodi storici che la città ha vissuto.
Ha la forma di un loggiato, inusuale per una fontana, ed è composta da sei getti d’acqua, colonne e capitelli di diversa fattura.
Tra i lastroni di pietra provenienti da costruzioni di epoca romana spicca quella che secondo una leggenda locale sarebbe appartenuta al sepolcro di Ponzio Pilato.
Ad oggi il monumento resta avvolto da un fitto mistero anche per mancanza di documenti che ne descrivono in maniera dettagliata la costruzione e la storia.
La città dei merletti
Il merletto a tombolo di Isernia è un’arte antica e raffinata che da secoli caratterizza questa città molisana, tanto da farle guadagnare l’appellativo di “Città dei merletti”.
L’arte del merletto a tombolo giunse a Isernia dal Regno di Napoli nel XIV secolo, diffondendosi grazie all’opera di suore spagnole che risiedevano nei monasteri locali.
Ben presto, l’arte del merletto si diffuse tra le donne isernine, diventando una vera e propria tradizione familiare.
Il merletto di Isernia è realizzato a fuselli, ovvero degli strumenti a forma di fuso che permettono di intrecciare i fili di cotone e creare disegni complessi e raffinati.
Si utilizza principalmente il cotone bianco, ma sono presenti anche varianti colorate.
Passeggiando per le vie del centro storico, le vetrine dei negozi espongono questi capolavori artigianali ed è facile imbattersi nelle dimostrazioni delle merlettaie al lavoro.
Nel 2021 le donne isernine hanno realizzato un albero di Natale completamente ricoperto con il tombolo composto da centinaia di merletti raffiguranti i luoghi simbolo di Isernia.
Oggi, il tombolo non più solo un legame con il passato, ma anche una forma d’arte viva, celebrata in festival e mostre che ne mantengono viva la tradizione e ne promuovono il valore culturale.
Scoprite la città sul sito del comune: https://www.comune.isernia.it/it/menu/152376
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